Capita di fare sogni un po’ inquieti, in cui l’anima svincolandosi da te si sente libera di entrare nella foresta, ma per inquietudine? Paura? Senso del dovere? Non ci entra. E così cominci a cercare alternative di fuga e giungono gli incubi. Pensieri beffardi che si prendono gioco di te e delle tue ansie nascoste. Quando ti alzi sudata e con il cuore in gola, pensano di aver vinto, ma non sanno che la parola ha tante scappatoie che nemmeno immaginano. Una fra tutte è la poesia.
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Anna Ferrigno
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Mi hanno chiamata Anna (da parte di madre) e Ferrigno (da parte di padre). Da piccola pensavo di essere una principessa di un pianeta lontano caduta sulla terra e adottata da un’umile famiglia italiana.
Ho scritto questo piccolo pensiero, che poi si è trasformato da solo in una poesia, semplicemente osservando il vento che scuoteva le foglie di alcuni alberi cittadini. Quell’ondeggiare mi ha ricordato un fiume, lo stesso che accompagna il mio girovagare fantasioso, dove i pensieri potessero scivolare senza pesi. Per portare con me l’unico che valesse la pena reggere.
Read more →Desiderare le tue mani Avidamente! Desiderarle sul mio corpo Sulla mia mente Sul mio cuore Mani calde e cocenti Come la parole Che una volta udii da te Parole lontane Di luci e stelle nell’universo L’aria della quotidianità Le ha …
Read more →Ecco un piccolo esperimento di scrittura diaristica. Anche se qui di diario non possiamo proprio parlare, perché sono online e visibile a tutti. Ma mi piaceva poter scrivere una lettera e indirizzarla ad un amico. Scrivere ad un amico è un po’ come parlare a se stessi, col vantaggio di addossare all’altro le stupidaggini che abbiamo fatto noi e di esprimerci in seconda persona plurale sempre, come fossimo una famiglia.
Read more →Mi lasciai fluttuare sulle ali di quel che restava dei miei sogni. Tutto era distrutto. Tutto! Il mio castello era diventato aria e lui, lui… via, come un arcobaleno dopo la tempesta. Durato il tempo di mostrare i colori per …
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