Indosserò il mio sorriso oggi
Il migliore che abbia mai avuto
Lo porterò su questo viso
E camminerò, sola?
Nei vicoli di una città in festa
Indosserò il mio sorriso oggi
Il migliore che abbia mai avuto
Lo porterò su questo viso
E camminerò, sola?
Nei vicoli di una città in festa
È come un fiume che scorre e non si ferma mai, il tempo intendo. Non ha obiettivi, fugge e acciuffarlo è un giocare a perdere. Può seguire altre vie, certo, e fare giri più lunghi, perché no. A volte con le tempeste potrebbe anche cambiare la portata per poi continuare a fluire, inesorabile, calmo e placido. E’ senza rimpianti né rimorsi, il tempo. Esattamente come l’acqua di quel fiume che non tornerà più indietro una volta diventata acqua e non si prosciugherà mai del tutto anche se fuori il sole arde le pietre e ti sembra di scomparire, di diventare polvere, cenere. L’acqua porta con sé il tempo, il tempo la vita. Seppure fosse diventato un filo sottile illuminato dalla sola luce della luna, quel fiume-tempo, non farebbe altro che continuare a scorrere.
Read more →Ne approfitto e faccio mio il titolo di un libro che lessi molto tempo fa, di Donatella Bisutti, La poesia salva la vita. Parole da centellinare una ad una perché la poesia non ama la fretta. Parole dal potere immenso, racchiuse nelle mani di un poeta. E’ dunque nella poesia che si nasconde la via, quella della guarigione. Nei versi dei miei poeti preferiti ho corso lungo allitterazioni che mi hanno acquietato la mente, cantando al silenzio parole in una lingua conosciuta solo dall’anima.
Read more →Grazie
per il mio respiro
affannato
per il mio correre
a cercar parole
Grazie
per l’acqua
con cui sazi la mia sete
e della pazienza
quando sbaglio strada
e mi volgo al tramonto
A volte lo sai
Vago in cerca di te
E barcollo
Tra fiumi in piena
E dighe impietose
Che sembrano
Voler cancellare il mio destino
C’è qualcosa che mi spinge
A continuare
E sei tu, padre mio
Tu solo sai suggerirmi
La parola che metterà il punto
Il verso guaritore
Che illuminerà
L’anima rabbuiata
E quando mi sei accanto, padre
Quando le nuvole mi accarezzano il volto
È la mia mano che comincia a esultare
Finalmente scriverà di nuovo
La tua profonda bellezza
Ho il respiro corto
E affanno a salire
Non ho con me scarpe
Né vestiti per coprirmi
Nuda e inerme
Mi offro alla tua parola
Ogni soffio
Ogni alito di vento
Ogni fruscio di foglia
Mi parla di te
Non c’è inganno
Né tirannia
Che mi abbia distrutto
A volte ho inciampato
Faticato a rialzarmi
Ma ho sempre messo
Un piede davanti al mio limite
Sapendo di averti nel cuore
Fu allora che i nemici sparirono
Nell’orizzonte del mio amore
E non ci sono offese
Che entrambi dobbiamo perdonare
Non ci sono rotture
Per anime unite da sempre
A te giungo felice
Di aver salutato un fiore
Parlato alle nuvole
Giocato con gli uccelli
Prendimi ora! che nel tuo abbraccio
Sparisca per sempre