Mi son trovata urlante, delle volte, in isolamento completo, e urlante. Un urlo taciturno, riflesso di una rabbia che percepivo senza darle parola. Quella che ti fa deglutire pensieri, persone e fatti. Incapace di darle una forma viva l’ho descritta, e così è nata questa poesia
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Solo ora mi accorgo di quanta forza abbiano le parole. Da quale energia siano state forgiate. Come spade possono conficcarti e ferirti il cuore. Spezzarlo di netto in due parti. Dividerlo per sempre. Ma sono le stesse parole che ti …
Read more →Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia. E Shakespeare aveva proprio ragione, soprattutto se alzando gli occhi incontriamo le nuvole. Ah! quante fantastiche avventure si vivono lassù. Le nuvole sono un po’ come i fumetti, hanno forme strane e bizzarre che ci ricordano animali, visi, oggetti e non sono mai uguali a se stesse. Ho preso l’abitudine di guardare spesso le nuvole ogni volta che mi manca l’ispirazione – questa magnifica musa è volubile e il più delle volte mi devo sforzare, – ma basta guardarne una che già la parola magica sorge nella mia mente.
Read more →Capita di fare sogni un po’ inquieti, in cui l’anima svincolandosi da te si sente libera di entrare nella foresta, ma per inquietudine? Paura? Senso del dovere? Non ci entra. E così cominci a cercare alternative di fuga e giungono gli incubi. Pensieri beffardi che si prendono gioco di te e delle tue ansie nascoste. Quando ti alzi sudata e con il cuore in gola, pensano di aver vinto, ma non sanno che la parola ha tante scappatoie che nemmeno immaginano. Una fra tutte è la poesia.
Read more →L’immaginazione è come quella stanza tutta per sé di Virginia Woolf. Se non la si possiede o la si soffoca con paure e ansie varie difficilmente uno scrittore riuscirà a trovare parole e storie giuste, anche se avesse la stanza più bella del mondo. Senza immaginazione la parola smette di creare. In questo post parleremo di come entrare nella nostra stanza dell’immaginazione – o stanza tutta per sé – e liberarla.
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