Mi son trovata urlante, delle volte, in isolamento completo, e urlante. Un urlo taciturno, riflesso di una rabbia che percepivo senza darle parola. Quella che ti fa deglutire pensieri, persone e fatti. Incapace di darle una forma viva l’ho descritta così:
Rompi, distruggi, annienta
Quel buono ferito
Turbato
Derubato
Divelto.
Insultalo, se vuoi
Ha osato credere
A false verità nascoste
Non avevi imparato a mentire?
La notte si cela nelle stelle
Nelle viuzze strette e aguzze
Di una città di provincia
È lì nell’animo tuo
Che vive la rabbia
Non è andata via
Sempre lì in attesa di te
Con la sua ombra perfetta
Chiudi gli occhi e ricorda
Il sole di un pomeriggio d’amore
Il mare leggero di luglio
Ricorda i tuoi dolci sorrisi
E le timide risposte alla vita
Ricorda e liberala
Che anche lei nuoti serena
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