Sono 100 anni che Emilio Salgari non ci racconta più le sue avventure. Da allora sono tante le copie o i libri nati per farci dimenticare Pirati della Malesia, Capitan Tempesta, I figli dell’aria. Salgari ha scritto davvero tanto e ha guadagnato davvero poco. Sempre aberrato da debiti, col fiato sul collo di editori senza scrupoli, desiderosi solo di guadagnare.
Famosa è la frase: “A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna“.
Per sapere qualcosa di più su Salgari guardatevi questo video.
Che dire, aveva ragione. Il contratto che aveva firmato lo obbligava a scrivere tre libri l’anno. Una mole di lavoro enorme; e lo sa bene chi fa questo mestiere. Difficile dire dove trovasse tutta quella fantasia costretto com’era a giornate passate alla scrivania. Eppure l’ha fatto. Non credo che si fosse mai pentito di scrivere. Chi prende in mano la penna per la prima volta e sente il desiderio di parlare con le frasi ha il destino segnato. Ma scoraggiato quello sì. Mi chiedo sempre perché la vita sia stata così dispettosa con lui. Non lo saprò mai. È giusto. Ognuno di noi ha un percorso di crescita da seguire e fa le sue scelte. In ogni caso sono grata a scrittori come Emilio Salgari perché mi hanno fatto sognare. E ho capito che non sempre bisogna stare in un posto per sentirne il profumo, posso anche immaginarlo.
In alternativa c’è chi non si rassegna a un destino simile e prende carta e penna per riscriverlo. È Ernesto Ferrero che col suo Disegnare il vento, edizione Einaudi, rivisita fra finzione e realtà, la vita dello scrittore veronese. L’incipit mi ha davvero incuriosito, ma ammetto che il prezzo è ancora un po’ altino aspetterò sperando che scenda. Questo libro è nella cinquina dei finalisti al Premio Campiello. Gli altri sono L’ultima sposa di Palmira (Marsilio) di Giuseppe Lupo, Se tu fossi qui (Cairo) di Maria Pia Ammirati, Di Fama e di sventura (Mondadori) di Federica Manzon, Non tutti i bastardi sono di Vienna (Sellerio) di Andrea Molesini. A cui faccio i miei migliori auguri.
Buona scrittura fantastica a tutti.
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