Partirò da due verbi, in apparenza simili, ma dal significato profondamente diverso. Sia perché Dimenticare è un verbo mentale e sia perché Scordare riguarda cuore e sentimenti.
Ormai li usiamo come sinonimi e questa sottile differenza tenderà a scomparire. Ma esiste, c’è. Posso dimenticarmi di comprare qualcosa o di passare da un parente. Ma non posso dimenticarmi di un amore o di un dolore. Dove lo dimentico poi? A casa, al supermercato, dentro l’auto…?
Un amore posso scordarlo e cancellarlo dal mio cuore. Pouf, come non fosse esistito! Ma non si tratta di dimenticanza. Scordare è un atto consapevole, profondo, meditato.
Quando, in questo Giorno della memoria, ci chiedono di ricordare la Shoah siamo in bilico fra due sentimenti quello del cuore che umanamente rifiuta l’olocausto e non comprende il perché siano morti 6 milioni di ebrei. – Per il cuore è inspiegabile questa violenza gratuita, non l’accetta. – E quello della mente che tende, e con molta facilità, a dimenticare. Lo fa perché è pigra, ha molte cose da pensare e poi c’è questo e quello e qualcos’altro che ne cattura l’attenzione.
Impegni, impegni assurdi portano la mente a dimenticare. Ci si dimentica di tutto, anche di ciò che non andrebbe dimenticato, la Shoah.
Scordare la violenza, nel senso di allontanarla dai nostri cuori, perché odiare imprigiona una vittima per sempre, è una cosa, ma dimenticarla è altro.
Pensateci bene, ci sono ancora tante grida di dolore che escono da quei campi di concentramento. Sono lì a ricordarci che nel mondo, proprio in questo momento, altri popoli, altre persone, stanno subendo un trattamento simile. E il cuore lo sa. Per questo la giornata della memoria è importante. Aiuta la mente a ricordare i fatti e il cuore a cancellare gli odi.
Ps. Ancora una volta è la scrittura ad aiutare la mente a non dimenticare. Le pagine del diario più famoso al mondo sono un commovente esempio di come scrivere serve a chi scrive e a chi legge.
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