C’è del meraviglioso nel guardare da un binocolo fatto con carta di giornale arrotolata dettagli della tua vita. Sì, perchè è da un piccolo buco che puoi sbirciare nei cuori delle persone. Prendi quella farfalla ad esempio. È la prima della stagione che vedo. Credi che l’avrei notata se non avessi ristretto la mia visuale? Com’è bella, tutta gialla come il sole. Ho deciso, la chiamerò Eliana in omaggio alla grande stella. Eliana se ne sta tutto il giorno sul davanzale della signora di fronte. I suoi fiori sono magnifici, devo ammetterlo, sarà per questo che non va via di lì. Ieri mi ha parlato col linguaggio tipico delle farfalle, sbatteva le ali. Che simpaticona, dice che si diverte un casino a guardare la signora Magnolia cucinare. La donna è molto vecchia e da quando non c’è più il marito, ohime!, è diventata strampalata. Eliana dice che l’altro giorno l’ha vista cuocere nel brodo i suoi occhiali mentre l’altro ieri ha sbagliato ad indossare le scarpe. Si è messa ai piedi una ballerina e una ciabatta. Nel quartiere le vogliono molto bene e spesso le regalano del pane e un po’ di frutta. Eliana racconta che la signora Magnolia è molto povera e la sera cena con un buon bicchiere di latte. Le dico che a me non sembrava visto che la vedevo sempre in giro con un gran sorriso. Nasconde il suo dolore, risponde Eliana, ma se sapessi fa anche un sacco di cose divertenti. Le piace ballare e mette su un vecchio disco di Pelino da Pollina. E su a ballare, alzare le gambe e fare un po’ di movimento di bacino. Ride, eccome ride! Che bello, rispondo, mi fa piacere, ma… mi chiedevo… posso fare qualcosa per lei? Certo, mi fa Eliana, la vedi quella nuvola lassù? A questo punto sposto il binocolo verso il cielo. Sì, la vedo. Il suo amato è lì e la guarda preoccupato. Vorrebbe scendere almeno un’ultima volta per ballare con lei. E perché non lo fa, domando. Semplice, può venire solo in forma di pioggia e Magnolia è malata. Non riuscirebbe a stare sotto la pioggia a lungo. E poi io sono una piccola farfalla, non mi capirebbe mai. Eliana aveva ragione, Magnolia non poteva ascoltarla perché non sapeva nemmeno che una farfalla era stata posta a consolazione della sua vita. Decisi allora d’intervenire. Sono piccola vero, ma anche molto veloce e poi posso contare su un esercito di amiche che la pensano come me. Raccontai a Eliana il mio piano e il giorno dopo entrai di nascosto in casa della nonna. Forza, amiche mie, facciamo casino. Marciammo in sincronia sulla dispensa. Divorammo lo zucchero, il miele e ci ammassammo sul pane. Com’era duro! Magnolia quando vide queste formiche in casa sua, uscì subito a chiedere aiuto. In quello stesso momento il marito la vide e pianse di gioia. Queste lacrime si trasformarono in piccole gocce di pioggia che le bagnarono il viso, che si posarono con dolcezza sui suoi vestiti, che le baciarono il volto. Un bacio intenso, sensuale. La donna ballò sotto la pioggia, inconsapevole di abbracciare l’uomo che amava. E quando fu tutto finito Eliana le si posò sulla mano. Graziosa di una farfalla, pensò la donna. Poi la lasciò andare via, libera, e restò tutto il giorno fuori a guardare le nuvole. E con questa storia oggi posso anche terminare di scriverti questa lettera e ritornare a fare il mio lavoro. Ci penserò domani a raccontarti nuove avventure.
Tua affezionatissima,
Lina la formica
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