Voglio segnalare questo libro che ha riscosso un successone in Francia. Si intitola Il sale della vita di Françoise Héritier. Ed è arrivato anche in Italia. Che cos’è il sale della vita per questa antropologa al Collège de France, allieva di Lévi-Strauss? La leggerezza!
La fanciulla, classe 1933, ci invita ad andare a nozze con le “Piccole cose”. Come gustare un buon gelato. Ridere delle nostre figuracce. Ricordarsi di cose e particolari così insignificanti a più, ma così cari ai poeti. Ad esempio la voce roca dell’anziano cugino o il nascondiglio degli scoiattoli rossi.
Ripensando alla leggerezza mi torna in mente la prima parte del libro Lezioni americane di Italo Calvino, dedicata appunto alla leggerezza. Ne estraggo alcuni pezzi:
Per tagliare la testa a Medusa senza lasciarsi pietrificare, Perseo si sostiene su ciò che vi è più di leggero, i venti e le nuvole; e spinge il suo sguardo su ciò che può rivelarglisi solo in una visione indiretta, in un’immagine catturata da uno specchio.
…
Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nl sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di conoscenza e di verità.
Ma non finisco qui, ascoltatevi questo brano di Giorgio Gaber, e ditemi se non siete in grado di cogliere la leggerezza dalla pesantezza.
E dopo se vi va provate a raccontare i vostri momenti più leggeri. Scrivete, scrivete e scrivete.
Buona leggerezza a tutti.
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