Sono una fanciulla
dalle ali arse dal sole,
cerco vagando l’anima
che mai si separò da me,
accecata continuo a cercarla.
Questa fanciulla ha già percorso
un lungo cammino
vorrebbe cedere il passo al vento
e cadere preda del dolce sentire.
I piedi non lo sanno
che la strada è finita
e proseguono a passo svelto.
Rincorrono l’oblio.
Ma la fanciulla lo sa
cosa le si chiede,
quello che è giusto
e ciò che non lo è, affatto.
Lo sa, fin da quando l’anima
l’è apparsa in sogno,
dai tempi dei tempi,
dal principio del suo essere viva:
“accadrà un giorno che vedrai
con occhi che non sono stati tuoi,
udirai con orecchie che non avevi,
e capirai te stessa:
fanciulla immersa in una dolce sorgente di vita”.
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