Al termine della vita
Non rimpiangere di essere vissuto
Di aver avuto lo sguardo basso
O di aver peccato di superbia.
Era il meglio che potevi fare in quel momento.
Ora sei tu. Non c’è più niente e nessuno a trattenerti
Solo il respiro ti lega alla terra,
Ma non piangere in punto di morte, te ne prego.
Sï felice e chiedi perdono
Perché il vero te stesso non è quello che ha vissuto,
E lo sai.
Sei servito. In quella crudeltà delle tue parole, tu sei servito.
Hai permesso a chi era più giù di risalire.
Pensaci, quante persone sono cresciute coi tuoi No imperiosi.
O le burbere risposte dell’anima.
Ti hanno odiato, certo.
Disprezzato il tuo nome, sicuro.
Distrutto ogni tuo ricordo, probabilmente si.
Ma come te, anche loro hanno fatto il meglio.
Sï felice, perché non sei vissuto invano.
– Nessuno vive invano. –
Nemmeno il più meschino degli esseri viventi.
E forse un giorno lo capiremo
Molto prima di rinnegare la vita.
E sia pace.
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