Ieri, al corso di scrittura creativa, abbiamo parlato della possibilità di scrivere di un mondo tutto arancione. Sono nati tanti spunti interessanti legati ai momenti arancioni, alle cose arancioni, alle sensazioni arancioni, e alla possibilità di guardarsi negli occhi e scrivere degli aspetti arancioni di chi stavamo guardando. Il gioco non è uscito esattamente come avevo progettato, ma sono gli inconvenienti di chi fa un mestiere come il mio.
Non è sempre facile proporre di guardarsi negli occhi, quasi a contemplarsi, e poi scrivere di getto. Il riso e l’ilarità potrebbero prendere il sopravvento se non si è abituati a farlo. Malgrado ciò, ho imparato tante cose, e soprattutto ho capito che non tutti sono portati per la scrittura dell’anima.
Il tutto nasceva da un verso della poesia di Gabriele D’Annunzio dedicata all’acqua. Dopo essersi guardati per qualche istante, si ritornava al posto e si provava a scrivere partendo dal verso: Acqua che ridi, tu sei…
PS. Se siete interessati, scaricate la lezione n. 02 del corso di scrittura creativa Noi scriviamo…., II edizione.
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