Sono alcuni giorni che mi sento un po’ bloccata. La mia vena creativa e tutti i miei scritti non sono poi così belli come vorrei. Allora mi sono ricordata di un testo che lessi un bel po’ di tempo fa sul critico interiore. Parlo di quel sabotatore che ha come unico scopo farti rimanere fermo. Crearti problemi di autostima. E denigrarti. Magari, invece, le cose che ha da dire potrebbero essere utili, ma quella sua saccenza e arroganza sono montagne insormontabili, anche per gli animi più tranquilli.
Esercizio di scrittura creativa
Immaginate il vostro critico interiore. Com’è fatto? Quando interviene e vi blocca come si comporta? E il vostro atteggiamento, qual è? Pensiamo sempre che il critico interiore sia un soggetto brutto e cattivo e se fosse seducente? Scrivete un testo (lettera, storia, poesia, dialogo) con protagonista il vostro critico interiore. E ricordate: non è nelle nostre possibilità salvare il mondo, ma ci sono molte probabilità di successo di salvare noi stessi.
A me è uscita questa storia:
Il signor Critixon è nato quando io venni al mondo. Portava lunghi baffi folti e occhi neri grandi quanto un granello di sabbia. Aveva il vizio di indicarmi con l’indice accusatorio ogni volta che parlavo con qualcuno. Non erano le mie parole che lo interessavano, ma le mie passioni profonde. Mi diceva di lasciar perdere. Che non ero in grado. E che la mia vena creativa era utile quanto un quaderno scritto da bambini stupidi. Avevo talmente tanta paura di lui che lo sognavo anche di notte. Quell’indice puntato contro di me, colpevole di essermi espressa senza il suo consenso, di aver riso ad una battuta. Di aver scritto e pensato di poter diventare un giorno…
Critixon mi fece compagnia per buona parte della mia vita. Fino a quando scomparve da solo. Finalmente libera da quell’uomo arrogante e narcisista, mi muovevo fra la gente con sicurezza. La mia felicità sparì d’un tratto quando un amico, un caro amico, di quelli che se li incontri una volta fai di tutto per averli sempre al tuo fianco, mi disse: “Perché dici sempre che gli altri sbagliano a fare le cose? Sembra quasi che tu sappia fare tutto e gli altri no. Non è un comportamento molto bello, il tuo.”
Quel giorno mi guardai allo specchio. “Chi sei?”, chiesi alla donna dalle gote bianche che mi fissava incuriosita.
Non rispose, alzò soltanto la mano e mi indicò. Il suo indice, quello sguardo, era lui: Critixon.
Aveva soltanto cambiato aspetto.
Buona scrittura a tutti
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