Indosserò il mio sorriso oggi
Il migliore che abbia mai avuto
Lo porterò su questo viso
E camminerò, sola?
Nei vicoli di una città in festa
Indosserò il mio sorriso oggi
Il migliore che abbia mai avuto
Lo porterò su questo viso
E camminerò, sola?
Nei vicoli di una città in festa
Quaranta
Pietre furono lanciate
Per quaranta
Tristi rapaci rapiti
Quaranta
Le domande rivolte al vento
E quaranta i silenzi svelati dal tempo
C’è chi dice
Che nel quaranta si celi il destino
Chi nasconda i quaranta ladroni
E chi senza il becco di un quattrino
Nel civico quaranta
Versa in miseri condizioni
Quaranta
È il tempo concesso
A quaranta anime di vita tremanti
Per quaranta lune
Svegliate
E per quaranta
Sopite
Quaranta volte la parola ti amo
Apparve su quaranta torti subiti
E dei quaranta
Semi piantati
Quaranta
I frutti proibiti
Una mela tra loro
Conservò il peccato
E delle quaranta labbra
Che ne presero un morso
Eva soltanto raccontò il giusto
Smetterò di chiederti
Perché?
Smetterò di farlo
La risposta è per me
Dura pietra
Conficcata nel cuore
Ti chiederò
Altro
Ti chiederò
Il sole
La luce la luna
E la gioia
Per una madre
Bisognosa d’amore!
Stupita
Per un bambino
Rifiutato
Per una nuvola
In pioggia
Per una dolcezza
Infranta
Stupita
Per un’attesa
Eterna
Per un libro
Scritto con vergogna
Per essere me
E niente di più
Stupita
Per il mare
Impetuoso
Le onde
Irriverenti
Grovigli di pensieri
E di anime
Alla deriva
Stupita
Cosa hanno cercato mai gli occhi miei
lì nella penombra dorata di un tramonto
tra voraci nuvole di passaggio
lungo binari che solo la fantasia comprende
Avrò vissuto piccoli attimi di gioia
nel preludio estivo della prima stella della sera
Mi sarò inebriata di quel nettare divino
Che meravigliosamente sa vestirmi il corpo
E poi sarò volata via lontano nel cielo
Sulla stessa stella che un giorno mi mise al mondo